Di quando siamo stati solo io e te, in una mattinata di sole autunnale in cui abbiamo chiacchierato camminando vicini vicini, saltellando sui gradini e cercando di restare in equilibrio sul bordo del marciapiede. Di quando abbiamo scelto dove andare a mangiare, spiando attraverso i vetri dei ristoranti e scegliendo i profumi che uscivano dalle porte. Di quando ci siamo seduti ad un piccolo tavolino, uno di fronte all’altra, e tu mi hai raccontato i tuoi pensieri disordinati.
Tag: Maternità
Lunghi corridoi e lunghe attese
Minuti che scorrono lenti in giornate che trascorrono tra porte che si aprono e voci sconosciute che parlano lingue difficili. Ore che trascorrono interminabili su orologi che sembrano non riuscire a girare. Sapori di medicine amare e di sciroppi dolciastri, odore di un pulito che ti riempie il naso e la gola.
Ogni mamma ha la sua macchia
E poi, eccola lì. Già, è proprio lei. Non serve avvicinarsi, per vederla. Non è necessario cercare, per scoprirla. No, proprio no. Perché lei è lì, proprio dove non avrebbe dovuto essere. Lì, nel posto in cui non avrebbe dovuto essere. E non si può fare altro, che non vederla. Perché con quel colore, non si può certo nascondere. No, proprio no.
#lodicelamamma: se fossero i miei figli

Foto di AFP
Guardo quegli occhi pieni di lacrime, su quei visi stanchi di chi tanto ha camminato. Vedo quelle lacrime scorrere, su quelle guance morbide. Vedo quelle bocche che piangono, senza capire perché stia succedendo. Vedo quelle mani tese, a cercare qualcuno che avrebbe tutto il diritto di essere lì. E invece.
#lodicelamamma: così te li puoi godere
Allora, parliamone: io questa cosa non l’ho ma capita tanto bene. Mi ha sempre lasciato qualche perplessità, ammetto. Anzi, più che qualche, se proprio devo dirla tutta. Mi sembra sia una di quelle cose che ti dicono gli altri, quando non sanno bene di che cosa stanno parlando. E che lo dicano proprio per questo, perché di che cosa stanno parlando non lo sanno mica tanto bene.
#lodicelamamma: l’empatia dei bambini
Guardarsi negli occhi, osservare la luce in uno sguardo, l’espressione in un volto, la piega in una bocca. Scoprire che cosa si nasconde dietro un’ombra che offusca la limpidezza di un paio di occhi, scrutare un viso per cercare di comprendere che cosa i suoi elementi vogliano raccontare. Sembra difficile. E forse, lo è davvero. Non per tutti, però. Perché ci sono anche quelli per cui basta posare i propri occhi dentro altri due occhi, e capire.