Ci sono storie di principi e di principesse, di streghe misteriose e di pozioni magiche. Ci sono boschi incantati e cavalli bianchi, fiori profumati e incantesimi. Ci sono splendide rose e fiordalisi dai mille petali, piccoli mughetti e fragili campanelle.
Tag: libri
#lodicelamamma: buonanotte, piccolino
Io accendo la luce sul mio comodino, sistemo il cuscino, preparo la coperta. Lui corre nella sua camera, si ferma davanti alla sua piccola libreria, e si sofferma a guardare i dorsi di libri che ormai conosce bene. E ne sceglie uno, o due, qualche volta tre. Poi, corre sul letto, e si sdraia di fianco a me. Un cuscino per due teste, una coperta per due pance. Io e lui, così, vicini vicini.
Nella vecchia fattoria
La storia della fattoria di Zio Tobia la sanno tutti. Voi la sapete, vero? Lui e i suoi animali, le mucche che fanno muuuu e le galline che fanno coccodè. Poi ci sono i maiali che fanno sgrunt e i cavalli clop clop. O almeno, quelli che cantano a me fanno così.
Cosa mi è piaciuto, questa settimana
Beh, piaciuto non è che mi sia proprio piaciuto. No, direi di no. Diciamo che ho deciso che possa andare bene. Che si possa guardare, qualche volta. Lo prendo in mano, lo giro e lo rigiro, lo apro. Leggo quello che c’è scritto dentro. Una pagina o due, però. Poi basta.
Gira la pagina
Sono degli strani oggetti, i libri. Li guardi, e ti sembrano una cosa; li apri, ne diventano un’altra. Pagine, parole scritte, disegni, colori. Cose che non ti aspettavi, quando li guardavi da fuori. Cose che non pensavi esistessero, quando li tenevi tra le mani ancora chiusi.
Montagne di libri
Ho dei libri, io. Grandi e piccoli. Magri e grassi. Con i buchi e senza i buchi. Con i disegni colorati da guardare e con le parole nere da leggere. Sono tutti su una mensola, vicini. Io li prendo, li guardo, giro le pagine. E poi li butto per terra. Prima uno, poi due, poi tutti.
E allora mi siedo, e li riguardo. Poi ne scelgo uno, e lo lo metto in mano alla mia mamma. Allora lei lo prende, e inizia a leggere. Legge due pagine, poi si stufa. E comincia a leggere altre due pagine del libro che le sto mettendo in mano. Qualche volta va avanti, anche se io mi sono messo a fare un altro gioco. Lei legge, e io ascolto. O sento, sento la sua voce che parla di animali, trattori, avventure.
Qualche volta torno a vedere, i disegni vicino alle parole che sta leggendo. E qualche volta mi siedo anche, e giro le pagine. Di solito, io sono velocissimo, a girare le pagine, e lei è un po’ lenta, a leggerle. E allora mi sa che le storie me le racconta un po’ a modo suo, non proprio come sono scritte. Perché io ormai lo so, come sono le storie che sono scritte sui libri. E mi accorgo quando me le dice sbagliate. Però gliele lascio dire, le storie come dice lei, che magari sono belle anche quelle, chissà.