Lungo o corto. Stretto o largo. Magro o grasso. Tondo o dritto. E’ tutta questione di dimensioni. La stessa questione per cui le magliette hanno sempre le maniche lunghe e la pancia stretta. O la stessa questione per cui i pantaloni hanno sempre le gambe lunghe e la pancia stretta. E quando mi vesto devo sempre fare i rotolini, alle maniche e ai pantaloni. E ho sempre l’ombelico di fuori. Mani calde e pancia fredda, insomma, e non è che sia proprio comodo. Perché quelle maniche sono sempre in mezzo, quando faccio le cose: finiscono nel piatto con la pasta al pomodoro quando mangio o sotto l’acqua del rubinetto quando mi lavo le mani. O mi fanno incastrare le dita quando gioco, ché poi i giochi mi vengono male, e mi arrabbio.
E quella pancia fredda, con la maglietta che si ferma lì, a metà. Che non è corta, e non è nemmeno lunga. E non si capisce bene, che cosa sia. Lunga sulla schiena, che arriva fino al sedere, e corta sulla pancia, con l’ombelico di fuori. Un po’ lunga e un po’ corta, a seconda di dove la guardi. Che se guardi da dietro è lunga, ma se guardi da davanti è corta. Eppure, se la guardi senza me dentro, è dritta. E dovrebbe arrivare allo stesso punto davanti, e pure dietro. E invece no, perché davanti c’è la pancia, che la fa diventare corta. Certo, dietro c’è il sedere, ma la maglietta finisce prima, del sedere. E poi, il sedere è più piccolo della pancia, e tanto, pure.
Allora io ho pensato una cosa: se davanti c’è la pancia, che dietro non c’è, e se dietro la maglietta che è corta davanti diventa lunga, perché non le fanno storte, le magliette, invece di farle dritte? Un po’ più lunghe davanti, così finalmente gli ombelichi rimangono coperti. Buona idea, no?